Intervista a l’Unione Sarda,
Dobbiamo difendere il nostro servizio sanitario nazionale, la nostra scuola pubblica. il nostro diritto alla salute, i nostri insegnanti. Difenderemo con il coltello tra i denti la legge “194”, e non si tornerà indietro su questo terreno, dice Roberto Speranza. Ministro alla Sanità nel governo Conte 2 e poi in quello di Mario Draghi. Nato a Potenza nel 1979, laurea in Scienze politiche, dottorato in Storia dell’Europa mediterranea, militanza nella Sinistra giovanile poi nel Pd, di cui dal 2013 al 2015 diventa capogruppo a Montecitorio. “Una bella storia”, scrive nella sua biografia social, “purtroppo interrotta dalle scelte sbagliate compiute dal nuovo corso politico del Pd su temi importanti come lavoro, fisco, scuola e riforme.. Cosi
lascia, nel2o17fonda Articolo Uno e l’anno dopo crea la lista Liberi e Uguali. Ora è candidato col Pd alla Camera nel collegio plurinominale Campania
01 Napoli.
La pandemia sta realmente finendo?
Sicuramente siamo in una fase diversa e la strada intrapresa è quella giusta. Grazie alla straordinaria adesione alla campagna vaccinale siamo finalmente più protetti. Ma bisogna restare con i piedi per terra. Si avvicina la stagione autunnale e raccomandiamo ai più fragili, agli immunocompromessi e a tutti gli over 60 di procedere con la seconda dose di richiamo con i vaccini aggiornati approvati da Ema e Aifa.
Molti dicono che è stata gestita male: con il senno di poi, cosa rifarebbe e cosa no?
Abbiamo seguito sempre due principi cardine: il primato del diritto alla salute e la centralità dell’evidenza scientifica. Lo rivendico e spero che l’Italia continui su questa strada. La gran parte degli italiani questo lo ha capito e ha seguito le indicazioni delle autorità sanitarie. Voglio ricordare che siamo uno dei Paesi al mondo e in Europa con i livelli più alti di vaccinazione. Poi ci sono le solite polemiche che lasciano il tempo che trovano.
Nel Decreto Aiuti ter ci sono altri soldi per la sanità, quali sono gli obiettivi?
Il caro energia ha colpito anche le bollette delle strutture sanitarie. Per questo abbiamo deciso di intervenire per dare sostegno a ospedali e presidi sanitari su cui gravano gli extracosti determinati dall’aumento vertiginoso dei prezzi del gas avvenuto in questi mesi.
La Lega ha detto che il Fondo sanitario nazionale si perde in mille rivoli, è vero?
Giorni fa un loro candidato ha detto che bisogna togliere risorse alla sanità per metterle non so dove. Sono valutazioni figlie di una cultura sbagliata che vede le risorse investite sulla sanità come un costo. Per noi restano il più grande investimento nella qualità della vita delle persone e la pandemia ci ha insegnato che il Servizio sanitario nazionale è la pietra più preziosa che abbiamo. Noi abbiamo finalmente investito di più con oltre 10 miliardi in tre anni dopo che per tanto tempo si metteva mediamente solo 1 miliardo in più all’anno. Poi ci sono i 20 miliardi del pnrr. La mia opinione è che bisogna investire ancora di più e contemporaneamente rafforzare il percorso di riforma che abbiamo avviato.
Covid e vaccini sono pressoché inesistenti nella campagna elettorale.
È dall’inizio della campagna elettorale che chiedo a Salvini e Meloni parole di chiarezza sulla campagna vaccinale. Ricordo che è grazie allo sforzo sostenuto nella campagna di vaccinazione che l’Italia è potuta crescere più degli altri Paesi senza essere costretta a nuove chiusure. Dopo il 25 settembre ci sarà la stessa determinazione a proseguire questa campagna? Gli italiani avrebbero il diritto di saperlo. Ad oggi però non ho ancora ricevuto risposte. Non vorrei che stessero strizzando l’occhio ai no vax.
In Sardegna la sanità è molto malata: mancano medici, chiudono reparti ospedalieri, i pronto soccorso sono in affanno, le liste d’attesa infinite. Amministratori locali e sindacati sono continuamente mobilitati e l’assessore regionale replica dando la colpa alla precedente Giunta di centrosinistra e al fatto che ha chiesto a lei “poteri straordinari” che non gli ha concesso.
La sanità è stata per molti anni afflitta da una cultura che la vedeva come semplice spesa pubblica, forse addirittura come uno spreco. Oggi abbiamo finalmente invertito una tendenza con più risorse e con riforme coraggiose che rafforzano l’assistenza territoriale puntando sull’idea di prossimità. Si aperta una finestra di opportunità per migliorare finalmente le cose. Le istituzioni a tutti i livelli devono raccogliere questa sfida rinunciando alla propaganda politica, con la serietà di è consapevole dei problemi che ci sono e che non esistono bacchette magiche. L’anno scorso abbiamo finanziato 17.400 borse di specializzazione in medicina. Il doppio di due anni fa, il triplo di tre anni fa. I risultati si vedranno presto.
L’astensione è il vostro primo avversario: lei come “convince” la gente ad andare a votare?
Anzitutto dicendo chi siamo. Noi siamo la forza che sostiene la sanità e la scuola pubblica. Siamo quelli che vogliono un paese inclusivo e solidale, con un mondo del lavoro superi finalmente la eccessiva precarietà dei contratti. In cui una donna non debba essere umiliata se intende far valere un suo diritto, in cui i giovani siano sostenuti nel costruirsi un futuro migliore. Non vogliamo che anche in Italia, come avvenuto negli Stati Uniti, 50 anni di lotte per i diritti delle donne vengano cancellati dall’oggi al domani con un tratto di penna.
I tre punti principali del “suo” programma.
Abolizione del tetto di spesa per il personale del Servizio Sanitario Nazionale. Non far scendere mai più sotto al 7 per cento del Pil gli investimenti in sanità. Approccio “One Health” in tutte le politiche, perché oggi l’ambiente è salute. Guardiamo cosa è successo questa estate. I cambiamenti climatici sono entrati nelle nostre vite, il grande caldo ha colpito in maniera tremenda i nostri anziani, mettendone a rischio la salute. La tutela del nostro ambiente non è più una questione che riguarda un futuro lontano. Ma è qui e adesso.
Tre valide ragioni per non scegliere Meloni-Salvini-Berlusconi.
Per la flat tax che favorisce solo chi sta meglio, impoverendo i servizi pubblici. Per una idea di autonomia differenziata che rischia di spaccare l’unità del Paese. Per l’ambiguità sulla campagna vaccinale. Non hanno avuto il coraggio di dire una parola chiara.
Cosa la spaventa di più di un eventuale governo di centrodestra?
Può isolare e portare a sbattere l’Italia. E aumentare ancore le differenze già enormi tra le regioni ad alto livello di sviluppo e quelle in maggiore difficoltà.