Le primarie del centrosinistra a Napoli non saranno allargate all’Ncd. Roberto Speranza ex capogruppo del Pd alla Camera, capo di sinistra riformista, è stato in prima linea a sparare sul fantasma di quell’accordo. «Se la retromarcia è vera- commenta ora – mi va bene così. Noi siamo il Pd. E il centrosinistra non si ricostruisce con una forza che si chiama Nuovo Centrodestra».
Forse si voleva vedere l’effetto che fa…
«L’hanno visto l’effetto che fa. Basta giochi delle tre carte. Basta partito della Nazione. Basta Partito della Nazione. A noi non interessa cosa vuol fare l’Ncd ma che cosa vuole fare il Pd, che orizzonte politico si dà in queste amministrative che sono un passaggio importante di ricostruzione del centrosinistra. Bisogna dialogare con il civismo, le associazioni, le forze del campo democratico. Esattamente il contrario del Partito della Nazione che si profila come un qualcosa di indistinto, tutto il contrario di tutto, il prenditutto americano».
Dica la verità: questa storia delle primarie allargate alla destra di Alfano vi ha fatto imbufalire.
«Ho chiesto che chiarissero subito questa roba. Ho visto anche dichiarazioni imbarazzate dall’Ncd. E’ una contraddizione insostenibile. Un conto è il governo del Paese, nato da una situazione di emergenza e da una non vittoria alle elezioni, un conto sono le competizioni elettorali. Ncd, per me, sta dall’altra parte».
Gli elettori del Pd sono degli stoici. Fargli ingoiare anche questa non sarebbe semplice.
«Il popolo del Pd è in grandissima sofferenza già per alcuni flirt parlamentari, leggi Verdini sulle riforme. E’ facile sommare i voti in Parlamento. Altra cosa, impossibile, è sommare i voti degli elettori».
Ha ragione Prodi. Il Pd è “una missione incompiuta”.
«Il Pd è il futuro, è un grande soggetto politico su cui oggi si regge il Paese. Ma deve superare alcune contraddizioni, riscoprire la sua vocazione di centrosinistra. Il rischio è che sui territori si riduca ad una sommatoria di comitati elettorali. Per questo insisto: serve una vera riflessione sullo stato del partito».
E’ un momento di grandi fibrillazioni interne: renziani della prima ora, giovani turchi in espansione, franceschiniani inquieti….
«Abbiamo avuto renziani dalla prima all’ultim’ora ma c’è chi, nel Pd, mantiene la sua autonomia. Il Pd non è solo Renzi e non si esaurisce con la Leopolda. Va fatta una discussione sul partito. Renzi deve capire che non gli serve un megafono del governo ma un partito autonomo».
Renzi deve capire che non gli serve un megafono del governo, ma un partito autonomo
Noi e Ncd opposti . Il Partito della nazione sconcerta la base.
- Intervista a la Repubblica