“Ora col Pd parleremo, ma restiamo fuori”

- "Bene la vittoria del governatore, si può ricostruire la coali:zione"

Pubblicato su il Fatto quotidiano, di Gianluca Roselli.

La vittoria di Nicola Zingaretti alle primarie del Pd è un fatto positivo che ci permette di tornare a guardare a una possibile alleanza a sinistra per costruire un’alternativa”. A parlare è Roberto Speranza, coordinatore nazionale di Mdp-Articolo 1. Siamo a Roma, allo spazio Margana, nell’omonima piazza dietro il Campidoglio, dove il movimento nato dalla scissione dal Pd ieri ha organizzato un incontro per parlare di reddito di cittadinanza, che questa settimana arriverà a Montecitorio. Un provvedimento su cui LeU (gruppo parlamentare all’interno del quale siedono deputati e senatori di Mdp, insieme a quelli provenienti da Sinistra italiana) non chiude la porta. Anzi. In Senato, dove i loro emendamenti sono stati bocciati, si sono astenuti. “Ora li ripresentiamo alla Camera e vediamo che succede, ma di fronte a un provvedimento che stanzia oltre 6 miliardi per contrastare la povertà, io ho qualche difficoltà a dire no. E una forza di sinistra non può voltarsi dall’altra parte, come fa il Pd. Il reddito di cittadinanza non si può banalizzare, né sbeffeggiare”, sostiene Speranza. Cui non piace però che un provvedimento ancora da approvare sia già stato avviato. La distanza dal Pd in questo senso è netta. Se il maggior partito della sinistra si avvia verso il no alreddito, Articolo Uno, pur restando al momento sull’astensione, non esclude il voto a favore. “Personalmente voterei sì. Il reddito di cittadinanza, con tutti i suoi limiti e inadeguatezze, ha il merito di aver posto al centro del dibattito politico la povertà nel nostro Paese e il fatto che milioni di italiani sono in difficoltà e non ce la fanno. Il reddito non è ‘la’ risposta, ma è ‘una’ risposta”, afferma Speranza. La critica, però, è su come si finanzia. Per la sinistra, infatti, non si tratta di una redistribuzione sociale, come viene presentata dai 5 Stelle, ma di uno spostamento di risorse. “I soldi per il reddito sarebbero dovuti arrivare tassando i grandi patrimoni, invece arrivando dal debito equivale a spostare il problema più avanti”, sostiene l’assessore al Lavoro della Regione Lazio, Claudio Di Berardino. A un anno esatto dalle Politiche del 2018 (ieri era il 4 marzo), per Speranza, Arturo Scotto e Alfredo D’Attorre s’inizia a vedere una luce in fondo al tunnel. “Prima la piazza del 6 febbraio a Roma con Cigl, Cisl e Uil uniti. Poi la bella piazza antirazzista di sabato a Milano. Infine la grande partecipazione alle primarie del Pd e la vittoria di Zingaretti”, dice Speranza mettendo in fila gli eventi. “Voglio rassicurare Giachetti: non rientreremo nel Pd. Ma con Zingaretti si può avviare un dialogo perla costruzione di un nuovo centrosinistra, cosa che prima, con Renzi, era impossibile”.