ROMA – Un “film dell’orrore” l’idea di un mini Nazareno, un patto cioè con Denis Verdini che ha appena abbandonato Silvio Berlusconi e, con lui, anche Forza Italia di cui è stato plenipotenziario per anni. Un errore “incolpare sempre i sindacati” quando partono scioperi come quelli di Alitalia e Pompei (definiti “scandalosi” dal presidente del Consiglio). Sbagliato voler abbassare le tasse se non si combatte l’evasione fiscale. Tre passaggi sui quali Roberto Speranza, ex capogruppo dem a Montecitorio (oggi al suo posto c’è Ettore Rosato) ed esponente della sinistra Pd insiste per rivolgersi al premier Matteo Renzi, al contempo segretario del Partito democratico. Parole pronunciate a SkyTg24alla vigilia dell’approdo della contestata norma sulle intercettazioni alla Camera.
“L’idea di un patto con Verdini – ha dichiarato Speranza – è un film dell’orrore. Renzi nelle prossime ore dovrà chiarire questo, non abbiamo bisogno di patti con Verdini ma di tenere unito il Pd e avere la consapevolezza delle nostre idee e del nostro progetto. L’Italia non si cambia con patti incomprensibili con Verdini e, soprattutto, con gli amici di Cosentino. Non dobbiamo alimentare un nuovo trasformismo”, aggiunge l’ex capogruppo dem.
Sugli scioperi, poi, Speranza dice: “Dobbiamo trovare regole idonee e comportamenti idonei. E’ giusto avere parole dure ma anche la capacità di costruire atti consequenziali. Non darei sempre colpa ai sindacati, è un messaggio che non è giusto, ma dobbiamo chiedere a sindacati di farsi carico di questo problema. Tuttavia, ha sottolineato pure che “bloccare il sito di Pompei significa fare danno all’Italia e alla sua immagine. Non c’è dubbio che atti come quello di Pompei vanno assolutamente evitati, fanno danno al nostro Paese. Su questa vicenda ritengo ci sia stato un errore di gestione”.
Quanto alle tasse, “è una battaglia giustissima – afferma – abbassare la pressione fiscale, ma lo si fa battendo l’evasione fiscale che è di 120 miliardi l’anno. Le tasse vanno ridotte a partire dal lavoro e dagli investimenti, cioè da ciò che crea sviluppo. E poi bisogna partire da chi ha di meno: Se uno ha un attico a Roma e guadagna 500mila euro forse può pagare, mentre noi dobbiamo dare ossigeno a chi ha di meno”.
Per quanto riguarda l’intenzione preannunciata dal commissario alla spending review, Yoram Gutgeld, di intervenire sulla spesa sanitaria, Speranza si è detto d’accordo: “Spazi di efficienza” però, “difendendo il diritto alla salute, e difendendo il servizio universale e pubblico, perché è un servizio che salva la vita dei cittadini. Io penso che le risorse più significative possano arrivare dalla lotta all’evasione. L’evasione ammonta in Italia a 120 miliardi, siamo il Paese con la più alta evasione, 2-3 volte quella degli altri grandi Paesi”.