Un errore clamoroso attaccare Pierluigi

Intervista a la Repubblica, di Giovanna Casadio
Sinistra italiana parte con il piede sbagliato se il primo atto è colpire il Pd e Sinistra dem. E’ un errore clamoroso. Roberto Speranza leader di sinistra dem difende il pd e la minoranza che si muove “nell’orizzonte politico di ricostruire il centrosinistra”.
Speranza, se l’aspettava che Fassina e D’Attorre appena usciti dal Pd attaccassero Bersani e voi della minoranza?
“Ho molto rispetto per le scelte sofferte fatte da questi amici. So che c’è un’inquietudine vera in un pezzo di nostro mondo e chiedo a Renzi di non sottovalutarla con un’alzata di spalle. Però l’obiettivo deve essere quello di ricostruire il centrosinistra in Italia e allora non si può che ripartire dal Pd”.
Lei pensa ad un lavoro comune con Sinistra italiana?
Un filo rosso, un filo comune deve esserci tra chi sta dentro il Pd e si batte contro il partito della nazione e chi ne è ormai fuori purché la prospettiva resti quella del centrosinistra. Che non si può costruire senza il partito democratico. Trovo molto sbagliato che il primo obiettivo di una forza di sinistra sia attaccare il Pd e, in modo particolare chi, come noi della minoranza si spende per mantenere il partito ancorato alla propria vocazione originaria”.
Bersani, e voi con lui, secondo Fassina, vi illudete che Renzi possa fare politiche di sinistra.
Voglio battermi con tutte le mie energie per questo obiettivo. La sinistra in Italia è il Pd prima di tutto così come il Pd senza sinistra non può esistere.
Un infortunio quindi quegli attacchi?
“I nemici della sinistra nel nostro paese sono altri. Sono i populismi, la destra demagogica e xenofoba. Chi vuole alimentare la sinistra non può avere come nemico il Pd”.
Lei non crede quindi che si sia già trasformato in Partito del Nazione?
“Penso di no e voglio battermi tutti i giorni perché questa prospettiva sia evitata. Alcune misure anche nella legge di stabilità hanno un tratto da partito della Nazione. Perciò cercheremo di modificarle in Parlamento”.
Nessuna tentazione di scissione?
“Rispetto per chi è uscito. Dialogo. Ma reputo la loro una scelta sbagliata”.
Crede che sinistra italiana faccia il gioco della destra?
“Non penso che faccia il gioco della destra. Però dico: attenzione abbiamo un comune avversario e sta nella piazza di Bologna di Salvini e Berlusconi e nel populismo di Grillo”.
Il rischio, insomma, di un assist a destra c’è?
“Conosco questi amici e non è questo il loro obiettivo”.
Ci sarà un problema di alleanze alle amministrative di primavera?
“Spero che si possa cominciare a ricostruire il centrosinistra a partire da quella tornata elettorale. Se il Pd non regge la sinistra in Italia diventerà una cosa residuale”.